Prevenzione Primaria condizione necessaria e fondamentale per ridurre l’incidenza di malattie, prevalentemente croniche, responsabili di disagi non solo individuali ma anche familiari. Innanzitutto vi è la questione legata alla definizione stessa di salute, condizione destinata ad essere apprezzata maggiormente in maniera percettiva (più soggettivamente che oggettivamente), la salute è stata considerata specialmente come “lo stato in assenza di malattia” definizione semplicistica e tutto sommato “deresponsabilizzante” e liberatoria. Fornire una definizione di salute per esclusione è riduttivo e scientificamente non adeguato, anche in relazione alle diverse variabili in grado di interferire con lo stato di salute dell’individuo, basti pensare alle diverse condizioni ambientali in cui opera la vita di un individuo o di una comunità o le dinamiche relazionali interindividuali.
Si è giunti pertanto all’inizio del terzo millennio, in considerazione delle nuove conoscenze socioculturali, ad un particolare concetto di salute, non meramente legato alla sopravvivenza fisica o all’assenza di malattia, ma inglobante anche gli aspetti psicologici e mentali, le condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, la vita lavorativa, economica, sociale e culturale, tutti status in grado di interagire, positivamente o negativamente, con l’esistenza dell’essere umano.
La Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si fa assertrice, quindi, sin dal 1946 di questa nuova visione ed ampiezza della concezione di salute, definendola come “ uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente come assenza di malattia e di infermità”.
Secondo la Carta di Ottawa per la Promozione della salute, essa è una risorsa per la vita quotidiana, è un concetto positivo che valorizza le risorse personali e sociali, come pure le capacità fisiche dell’individuo.
Mi ha colpito l’idea di un Medico, il Dr. Bruno Gentile, che propone un rinnovato modello scientifico culturale e morale di salute pubblica, condiviso e capillare, che coinvolge Istituzioni, medici e popolazione attraverso un programma di “Prevenzione Primaria Integrata” ossia il mantenimento nel soggetto sano di uno stato di completo benessere fisico psichico e sociale, evitando o ritardando la comparsa di malattie, mediante un insieme di attività, azioni ed interventi che potenzino i fattori utili alla salute ed allontanino o correggano i fattori di rischio.
Per fare tutto ciò, egli si avvale della compilazione di un questionario interattivo chiamato “Questionario Punto Salute”, una sorta di vero e proprio “Tagliando della Salute” personalizzato, che attraverso una serie di domande mirate ha lo scopo di creare una comunicazione interattiva, in grado cioè di alimentare un dialogo “allargato” dove il soggetto protagonista del proprio racconto narrativo possa soprattutto sentirsi custode e padrone del proprio stato di salute; ne deriveranno pertanto in maniera assolutamente fisiologica, una maggiore consapevolezza soggettiva ed una maggiore percezione individuale del rischio.
L’operatore (medico o psicologo) deve essere libero, in piena coscienza e sapienza nelle proprie decisioni, senza mai dimenticare che la sua azione è volta sempre a garantire la tutela del benessere e della vita, questo nuovo apporto per restituire un nuovo slancio ad una vera e aggiornata cultura scientifica, eleggendo nel contempo la Persona quale protagonista unica del proprio destino e della propria Vita.
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