martedì 21 maggio 2013

Resilienza


[dal lat. resiliens, genit. resilientis, part. pres. di resilire "saltare indietro, rimbalzare"] è un termine, che può assumere diversi significati a seconda del contesto:

in ingegneria, la resilienza è la capacità di un materiale di resistere a forze impulsive (ovvero, della capacità di resistere ad urti improvvisi senza spezzarsi).

in informatica, la resilienza è la capacità di un sistema di adattarsi alle condizioni d'uso e di resistere all'usura in modo da garantire la disponibilità dei servizi erogati. I contesti di riferimento sono quelli relativi alla business continuity e al disaster recovery. Sinonimi di resilienza sono: elasticità, mobilità. È definibile anche come una somma di abilità, capacità di adattamento attivo e flessibilità necessaria per adottare nuovi comportamenti una volta che si è appurato che i precedenti non funzionano.

in ecologia e biologia la resilienza è la capacità di un ecosistema, inclusi quelli umani come le città, o di un organismo di ripristinare l'omeostasi, ovvero la condizione di equilibrio del sistema, a seguito di un intervento esterno (come quello dell'uomo) che può provocare un deficit ecologico, ovvero l'erosione della consistenza di risorse che il sistema è in grado di produrre rispetto alla capacità di carico.

 nel counseling, la resilienza viene vista come la capacità dell'uomo di affrontare le avversità della vita, di superarle e di uscirne rinforzato e addirittura trasformato positivamente.
Mariacristina Guardenti  


 
 

 

L’intelligenza emotiva

E' una miscela equilibrata di motivazione, empatia, logica e autocontrollo, che consente, imparando a comprendere i propri sentimenti e quelli degli altri, di sviluppare una grande capacità di adattamento e di convogliare opportunamente le proprie emozioni, in modo da sfruttare i lati positivi di ogni situazione.
 
Comprende al suo interno tre sottocompetenze:
 
    1.   auto-conoscenza, intesa come consapevolezza delle proprie emozioni. Questa auto-conoscenza comprende anche la corretta “lettura” del cosiddetto linguaggio del corpo, cioè l’insieme di gesti, posture, sguardi ed altri segnali non verbali ampiamente utilizzati nella comunicazione interpersonale.
    2. auto-regolazione, cioè la capacità di gestire efficacemente le proprie emozioni.
    3.    auto-motivazione, che è la capacità di rimanere motivati nonostante le inevitabili difficoltà, crisi e frustrazioni che comporta il raggiungimento di un obiettivo importante per noi o la nostra esperienza di vita in generale.
Queste competenze intra-personali  hanno l’obiettivo di riconoscere, identificare e gestire consapevolmente le nostre emozioni durante tutta l’arco della vita, specialmente in quei momenti delicati in cui dobbiamo prendere decisioni importanti o affrontare sfide decisive  a livello
personale e professionale.
Mariacristina Guardenti


 



 












Body Mind Energy (Corpo Mente Energia)


Lo studio del movimento alla scoperta della dimensione corporea

 integrata con spazio, tempo, energia.

Il programma sviluppa un percorso di Riequilibrio Energetico Fisico Mentale.

Per tutti coloro che vogliono sperimentare una attività motoria

mirata alla consapevolezza della propria dimensione fisica

per raggiungere naturalmente vitalità e benessere.

Esercizi di potenziamento fisico-mentale;

metodologie per contattare il proprio spazio interiore;

tecniche di armonia coreutica (danza).

Sintonizzazione fisico-mentale-emotiva B.M.E.
Mariacristina Guardenti

UN NUOVO SIGNIFICATO DELL'ARTE

STUPORE
GIOIA
AMORE
NOSTALGIA
PIETÀ
ODIO
AMICIZIA
l’ ARTE vi farà esplorare ogni sentimento
NOIA esclusa!
L’Arte aiuta a dare un nome a ciò che è senza nome: le immagini suggeriscono altre immagini ed aiutano quelle nuove a svilupparsi. Si può dimenticare un’immagine sognata ed il desiderio/bisogno torna nel regno delle ombre. Un disegno, invece, resta, parla, chiama e comincia a vivere: colori, forme, movimenti, suoni come condizione umana.
C’è qualcosa d’indomabile nell’atto creativo, che al tempo stesso interroga e suggerisce, ed è l’atto stesso dell’interrogarsi che apre la via ad una molteplicità di risposte.“Un pappagallo verde è anche un’insalata verde e un pappagallo verde. Colui che vede soltanto un pappagallo diminuisce la realtà.” Pablo Picasso.
Simona Meschini

giovedì 16 maggio 2013

Laboratori sulla Comunicazione a cura de: Il Mio Counselor


Gli obiettivi di questi Laboratori sulla Comunicazione hanno il predominio dell’esperienza e l’importanza del lavoro di gruppo; la dicotomia che spesso avvertiamo durante una comunicazione incongruente attiene alla separazione che spesso contraddistingue l’uomo da se stesso, dagli altri, dall’ambiente. Poiché ogni essere umano non è disgiunto dai suoi simili o dalle proprie emozioni, impulsi, pensieri e desideri, le relazioni umane positive e favorevoli vengono facilitate nel momento in cui si concede uno spazio e un tempo per attuarle in autenticità e congruenza. Ciò che “dico” deve essere il più possibile vicino a ciò che “sento”. Da ciò ne deriva il principio: conoscere attraverso l’azione.
Il compito dello staff "Il Mio Counselor" sarà di favorire lo sviluppo e l’utilizzazione di potenzialità individuali aiutandovi a superare i blocchi della comunicazione che spesso impediscono di esprimersi con libertà e pienamente. Sarete voi stessi ad individuarvi nel canale comunicativo preferenziale.
Mariacristina Guardenti e Simona Meschini

mercoledì 15 maggio 2013

La scienza del sorriso. Quando l’energia positiva diventa “terapia” e sostegno.


Il sorriso scaturisce dall’umorismo, capacità intelligente e sottile di rilevare e rappresentare l'aspetto comico della realtà. L'essenza dell'umorismo, seppur nell'originalità e differenziazione prospettica dei diversi studiosi (filosofi, medici, psicologi, scrittori) risiede proprio in un legame con l'emotività, con l'interiorità più atavica ed istintuale dell'uomo; un carattere distintivo di ciò che è umano. L’humour è stato da sempre ritenuto salutare, in tutta la storia da Ippocrate e a Sir. William Osler, padre della medicina moderna.

La ricerca ha dimostrato che il riso incrementa la secrezione di sostanze chimiche naturali, catecolamine ed endorfine, che fanno sentire vivaci e in forma, oltre a rendere più ricettiva la visione positiva delle cose, pochi minuti di risate si convertono in un prodigioso effetto analgesico. Diminuisce la secrezione del cortisolo e abbassa il tasso di sedimentazione, il che implica una stimolazione della risposta immunitaria. L’ossigenazione del sangue incrementa e l’aria residua nei polmoni diminuisce. Le pulsazioni del cuore inizialmente diventano più rapide e la pressione del sangue aumenta, poi le arterie si rilassano, causando la diminuzione delle pulsazioni e della pressione. La temperatura della pelle si alza in conseguenza di una circolazione periferica maggiore. Quindi il riso sembra avere un effetto positivo su molti problemi cardiovascolari e respiratori. Con ogni risata si mettono in moto circa  400 muscoli, alcuni dei quali servono solo per ridere. La risata equivale ad un trattamento di bellezza, poiché stira e stimola i muscoli del viso producendo un effetto tonificante e antirughe; dal punto di vista psicologico può generare un ritorno a uno stato precedente emotivamente felice che consente di alleviare una realtà presente percepita come dolorosa; attraverso sorrisi e risate vengono esternati sentimenti ed emozioni positivi, gli effetti sociali della risata e del sorriso sono evidenti: sono contagiosi ed agevolano nel risolvere situazioni di disagio.

Si ride da quando esiste l'umanità: quando si ha la fortuna di vivere esperienze positive, di gioire per la nascita di un figlio o per una promozione attesa da tempo, quando si prova l’ebbrezza di un obiettivo raggiunto, quando si gode della serenità e dell’affetto dei cari; in questi momenti l’inconscio registra placidamente queste emozioni positive e, appagandosi, dona stabilità ed equilibrio al sistema dell’Io razionale. Trasformare questa emozione positiva in sentimento, cioè in una condizione affettiva che dura più a lungo delle emozioni ed ha una minore incisività rispetto alle passioni, è compito della “Gelotologia”(scienza che studia e applica la risata e le emozioni positive con funzione terapeutica).

La Gelotologia affonda le sue radici nella PNEI (PsicoNeuroEndocrinoImmunologia), branca della medicina che ha sostanziato la diretta correlazione tra emozioni e sistema immunitario, nello specifico tra sistema nervoso, endocrino e immunitario. Essendo in stretto contatto con quest’ultimo, la psiche  influenza la capacità individuale di attingere alle proprie risorse ed energie per contrastare malattie e quanto di negativo propina la vita, mantenendo giovani corpo e spirito. Dopo il caso di Norman Cousin, malato terminale di spondilite anchilosante, completamente guarito dopo una terapia del sorriso, si gettano le basi per questa nuova scienza e si introduce la comico terapia nei reparti di degenza.

Dalla Gelotologia alla Clownterapia il passo è breve e tutte e due  insieme passano attraverso la Comicoterapia.

A causa del toccante film con Robin Williams la maggioranza delle persone pensa che il padre della cosiddetta Clownterapia sia lo stesso Patch Adams, ma questo non corrisponde alla realtà. In Italia una prima forma di comicoterapia si può rintracciare nell'opera di Angelo Paoli (1642-1720), sacerdote carmelitano (beatificato nel 2010) che si travestiva da buffone e si truccava per far ridere i malati.

Hunter Doherty "Patch"(nome clown che significa “cerotto/medicazione”) Adams, in effetti, è un medico statunitense,  fine, abile teorizzatore ed attivista, della nuova ed importantissima frontiera della medicina, sintetizzata nello slogan “curare la persona non la malattia ”, viene generalmente riconosciuto come l’ideatore della Clownterapia. Ha fondato il Gesundheit Clinic, in cui la gente può essere curata gratuitamente; per realizzarlo, Patch, sua moglie Linda, suo fratello Wildman, e altri amici e collaboratori, hanno fatto spettacoli, conferenze, lavorato come medici, girato il mondo per ottenere fondi.

Ogni anno organizza gruppi di volontari, provenienti da tutto il mondo, con l'obiettivo di far riscoprire l'umorismo agli ammalati; insegna ad usare il clown per colpire l’immaginario collettivo, per avere una veste accettabile da tutti, come grimaldello e simbolo di un rapporto “altro” tra la persona in difficoltà e colui che in quel momento è deputato ad aiutarla. Un modo per stemperare il dolore della vita, per renderlo sopportabile e addirittura per trasformarlo in una ulteriore possibilità: la capacità di scoprire improvvisamente un aspetto totalmente altro delle cose, una faccia prima nascosta, e di conseguenza di tramutare il pianto in riso.

Altro esempio è Miloud Oukili, artista francese, ex fotomodello, che grazie alla sua passione per il mondo clown è riuscito in Romania, mentre prestava servizio civile, ad incontrare i ragazzi di strada, abbandonati dalle famiglie, fuggiti da orfanotrofi disumani, che trovano rifugio nei sotterranei in cui passano i tubi del riscaldamento della città. Questi ragazzi vivono di stenti, di furti, di prostituzione e di spaccio. Ha così realizzato Parada, una Associazione dedicata al loro recupero.

Patch Adams e Miloud Oukili, il 20 aprile 2007 hanno ricevuto in Italia, la laurea Honoris Causa in Pedagogia dall’Università di Bologna, due straordinarie persone a cui la Facoltà di Formazione Felsinea ha deciso di dare un riconoscimento di esperienza pedagogica.

I primi fondatori dell’unità di clownterapia (The Clown Care Unit) furono nel 1986 Michael Christensen e Paul Binder due clown professionisti del Big Apple Circus di New York, una organizzazione che invia clowns e artisti in residenze ed ospedali pediatrici. Il loro scopo era donare il sorriso e portare la fantasia, il buonumore e la comicità negli ospedali pediatrici. Oggi tale fondazione ha sviluppato il suo operato nel territorio dello stato di New York. Possiamo riconoscerli come i primi Clown di professione che hanno originato la formazione di professionisti rivolti all’assistenza Gelotologica.

In Italia oggi si presentano diverse Associazioni che si occupano di “formazione in clownterapia”. Fanno affidamento soprattutto sui volontari: sono infatti molti tra i laici, cioè i non addetti ai lavori in ambito medico, che offrono qualche ora del proprio tempo per portare pensiero positivo e buonumore nelle diverse strutture che abbracciano questa filosofia terapeutica. Vengono proposti percorsi formativi che consentano a tutti gli operatori di utilizzare comicità e “metafora terapeutica” che permettono di trasformare le emozioni negative in positive. I volontari vengono impiegati in tutti i versanti del settore socio assistenziale: target non specificamente pediatrici (adulti, anziani, diversabilità, persone con disagio psichiatrico) e in differenti contesti (disagio sociale, scolastico, educativo). Ogni intervento viene personalizzato a seconda del contesto: comicoterapia passiva (far ridere) o attiva (stimolando produzioni comico-umoristiche negli interlocutori). Il rapporto diretto, faccia a faccia permette la realizzazione e il consolidamento di rapporti comunicativi tra tutti i soggetti interessati: malati, degenti, pazienti, familiari e personale socio-sanitario.

Con il termine clownterapia si indica generalmente l'applicazione di un insieme di tecniche derivate dal circo e dal teatro di strada in contesti di disagio sociale o fisico, quali ospedali, case di riposo, case famiglia, orfanotrofi, centri diurni, centri di accoglienza ecc. Il dibattito su cosa sia un Clownterapeuta, su quali siano le sue competenze e quali siano i limiti di intervento resta ancora aperto. Poiché tale disciplina viene portata avanti soprattutto in maniera volontaristica e per iniziativa di privati (in Italia esistono ad oggi decine di associazioni sparse sul territorio ognuna con un proprio statuto e una propria visione della materia), non è ancora possibile dare una definizione univoca a tale termine.

Mariacristina Guardenti in arte Cricca de Cricchis

martedì 14 maggio 2013

L'arte nel Counseling, ovvero Counseling a Mediazione Artistica

Utilizzare l’arte o le tecniche artistiche aiuta ad entrare in contatto con le emozioni e le emozioni sono i motori del nostro modo di vivere.
L’immagine artistica veicola significati emozionali non convenzionali, ha qualità di ambivalenza e ambiguità e quindi è un contenitore elastico per problemi aperti, è valorizzazione della comunicazione interpersonale e nella relazione d’aiuto, non è tanto la conoscenza che aiuta l’altro, ma l’empatia, la capacità di sentire e trasmettere vicinanza. Il counselor non deve sostituirsi al cliente,la sua abilità deve essere quella di saper chiedere, di saper fare le domande aperte.
In un disegno, se è vero che si può leggere il presente, si può anche progettare il futuro, iniziando, in forma grafica, ad entrare in contatto con l’obiettivo e a dargli forma. Simona Meschini

lunedì 13 maggio 2013

Counseling Pluralistico Integrato, Comunicazione Olistica.

La specializzazione in Counselig mi ha portato a condividere una visione bio-psico-socio-spirituale per qualità della vita e sviluppo del ben-essere personale, dove la parte principale viene destinata ad una protagonista d’eccezione che muta e si evolve senza sosta: la “Comunicazione Olistica del Progetto Uomo ”.
Il counseling si connota come una disciplina “multisettoriale”, un approccio integrato dei diversi orientamenti tratti dalle scienze filosofico-pedagogiche, psicologiche, sociologiche, che lo costituiscono in maniera variabile a seconda degli indirizzi d’appartenenza dei vari operatori della professione.
Come operatore e Master Reiki (una disciplina orientale di riequilibrio energetico che si basa su un antico metodo di “contatto”, unione con l’”Energia vitale” -l’ Orgone di Wilhelm Reich- che tutto permea), ho imparato che la consapevolezza di , fosse anche nel disagio mentale o fisico diventa maestra di vita. La vita mi aiuta quando mi mette costantemente alla prova e sono in grado di svilupparmi nella direzione che sceglierò. Attraverso una continua, quotidiana sensibilizzazione cosciente imparo ad ascoltare, al fine di trarre anche da un esperienza fortemente dolorosa o angosciosa un insegnamento.
Dove oltre la mente il corpo, inteso come modo di essere presenti nel dialogo con il mondo, esprime contenuti, stati, significati. Di solito il modo in cui ci muoviamo, il movimento che compiamo, le forme che creiamo con il nostro corpo e le relazioni che diamo agli stimoli esterni, riflettono il nostro stato emotivo interiore e non solo, molto spesso riceviamo dei messaggi indicatori di disagio, che quasi sempre non siamo in grado di decifrare ma che ci permetterebbero di capire e anticipare i sintomi di tutti i nostri malesseri fisici o psichici. La certezza di essere un corpo senza dialogo con la mente, che invece è immersa nella realtà biologica nel nostro fisico, ci aliena dalla possibilità d’intervenire in maniera “pro attiva” al processo di guarigione somato/relazionale, corpo, mente, spirito in continuo dialogo.
La visione olistica dell’Uomo, l’autonomia, la libertà, la scelta, la responsabilità, l’empowerment, il qui e ora, il principio dell’accettazione attiva di sé, sono solo alcuni dei principi e concetti chiave dell’esperienza Reiki che ben si avvicina alla concezione del counseling, relazione professionale attraverso cui si attua il processo di aiuto che tende a sostenere la persona, a comprendere la situazione, a rendere attive le risorse e usabile il loro utilizzo e sviluppa capacità di reazione e iniziativa nell’utente, stimolato a ritrovare la propria capacità di compiere azioni finalizzate a rimuovere le cause della situazione di disagio. L’aiuto si delinea come il prodotto di una relazione tra operatore-persona e utente-persona, una modalità interattiva autentica, congruente, finalizzata al cambiamento: consiste nel sostenere il cliente che torna nuovamente nel proprio progetto di vita affinché questo, presentificato e riattualizzato di particolari coloriture emotive, possa rivelare ad ogni sequenza il suo messaggio: “sono ciò che sono” “questa è la mia vita”.
Comunicazione e Relazione nell’incontro con l’altro, diventano “l’arte dell’incontro”, laddove la dimensione “artistica” diviene appressamento “Olistico” alla persona, nella totalità delle sue espressioni e manifestazioni, per giungere a nuove prospettive risolutive, alternative e personali ai singoli problemi che stanno alla base della richiesta di intervento. Ciò significa che come counselor pongo come principale obiettivo quello di riconoscere ed alimentare le risorse, le capacitàpersonalie i maggiori puntidi forzadelle persone, al fine di orientare il consultante nella condizione di identificare i propri bisogni e desideri, di esplorare ed esprimere i sentimenti, le emozioni, i pensieri collegati ai problemi e infine di assisterlo nell’ideare piani e strategie per risolverli e gestirli in totale autonomia.
Una prospettiva “Intera” che richiede: Presenza, Consapevolezza, Responsabilità. Il termine olistico deriva dalla parola greca holós, che significa “intero”. L’olismo è una filosofia che considera l’organismo nella sua interezza piuttosto che nelle singole parti che lo compongono una armonia di dimensioni emotive, sociali, fisiche e spirituali della persona. La visione olistica valorizza, pertanto, l’interazione tra il corpo e lo spirito, che, secondo l’olismo, è ciò che ci indirizza nella vita e ci conferisce un senso di felicità interiore. Sottolinea, inoltre, la responsabilità dell’individuo nel mantenimento del proprio benessere e della propria salute, nella prevenzione e nella guarigione.
La concezione olistica dovrebbe aiutare il counselor a leggere almeno in parte questi livelli. “Quando cambia la mente, cambia anche il corpo; di contro i cambiamenti del corpo hanno un impatto sulla mente” (Bertalanffy, 1964; Lee, Marks, 2000) “ Senza un saldo radicamento nel corpo l’Io non ha il senso della realtà” (Lowen, 1982).
Corpo, mente e spirito sono sempre presenti all’interno di una relazione, specificatamente una relazione d’aiuto, nei suoi processi di interazione e comunicazione che coinvolge aspetti e stati cognitivi, semantici, emotivi, sensoriali, simbolici, linguistici, muscolari, posturali, prossemici, respiratori, neurovegetativi.
Mariacristina Guardenti

Chi è il Counselor?


Un professionista della comunicazione che opera nel campo del benessere per la prevenzione dei disagi, garantisce un ascolto attento e qualificato per RAGGIUNGERE, AFFRONTARE, RISOLVERE e SUPERARE , LE SITUAZIONI CHE CREANO MALESSERE.