Il sorriso scaturisce dall’umorismo, capacità intelligente e sottile
di rilevare e rappresentare l'aspetto comico della realtà. L'essenza
dell'umorismo, seppur nell'originalità e differenziazione prospettica dei
diversi studiosi (filosofi, medici, psicologi, scrittori) risiede proprio in un
legame con l'emotività, con l'interiorità più atavica ed istintuale dell'uomo;
un carattere distintivo di ciò che è umano. L’humour è stato da sempre ritenuto
salutare, in tutta la storia da Ippocrate e a Sir. William Osler, padre della
medicina moderna.
La ricerca ha dimostrato che il riso incrementa la secrezione di
sostanze chimiche naturali, catecolamine ed endorfine, che fanno sentire vivaci
e in forma, oltre a rendere più ricettiva la visione positiva delle cose, pochi
minuti di risate si convertono in un prodigioso effetto analgesico. Diminuisce
la secrezione del cortisolo e abbassa il tasso di sedimentazione, il che
implica una stimolazione della risposta immunitaria. L’ossigenazione del sangue
incrementa e l’aria residua nei polmoni diminuisce. Le pulsazioni del cuore
inizialmente diventano più rapide e la pressione del sangue aumenta, poi le
arterie si rilassano, causando la diminuzione delle pulsazioni e della
pressione. La temperatura della pelle si alza in conseguenza di una
circolazione periferica maggiore. Quindi il riso sembra avere un effetto
positivo su molti problemi cardiovascolari e respiratori. Con ogni risata si
mettono in moto circa 400 muscoli,
alcuni dei quali servono solo per ridere. La risata equivale ad un trattamento
di bellezza, poiché stira e stimola i muscoli del viso producendo un effetto
tonificante e antirughe; dal punto di vista psicologico può generare un ritorno
a uno stato precedente emotivamente felice che consente di alleviare una realtà
presente percepita come dolorosa; attraverso sorrisi e risate vengono esternati
sentimenti ed emozioni positivi, gli effetti sociali della risata e del sorriso
sono evidenti: sono contagiosi ed agevolano nel risolvere situazioni di
disagio.
Si ride da quando esiste l'umanità: quando si ha la fortuna di vivere
esperienze positive, di gioire per la nascita di un figlio o per una promozione
attesa da tempo, quando si prova l’ebbrezza di un obiettivo raggiunto, quando
si gode della serenità e dell’affetto dei cari; in questi momenti l’inconscio
registra placidamente queste emozioni positive e, appagandosi, dona stabilità
ed equilibrio al sistema dell’Io razionale. Trasformare questa emozione
positiva in sentimento, cioè in una condizione affettiva che dura più a lungo
delle emozioni ed ha una minore incisività rispetto alle passioni, è compito
della “Gelotologia”(scienza che studia e applica la risata e le emozioni
positive con funzione terapeutica).
La Gelotologia affonda le sue radici nella PNEI
(PsicoNeuroEndocrinoImmunologia), branca della medicina che ha sostanziato la
diretta correlazione tra emozioni e sistema immunitario, nello specifico tra
sistema nervoso, endocrino e immunitario. Essendo in stretto contatto con
quest’ultimo, la psiche influenza la
capacità individuale di attingere alle proprie risorse ed energie per
contrastare malattie e quanto di negativo propina la vita, mantenendo giovani
corpo e spirito. Dopo il caso di Norman Cousin, malato terminale di spondilite
anchilosante, completamente guarito dopo una terapia del sorriso, si gettano le
basi per questa nuova scienza e si introduce la comico terapia nei reparti di
degenza.
Dalla Gelotologia alla Clownterapia il passo è breve e tutte e due insieme passano attraverso la Comicoterapia.
A causa del toccante film con Robin Williams la maggioranza delle
persone pensa che il padre della cosiddetta Clownterapia sia lo stesso Patch
Adams, ma questo non corrisponde alla realtà. In Italia una prima forma di
comicoterapia si può rintracciare nell'opera di Angelo Paoli (1642-1720),
sacerdote carmelitano (beatificato nel 2010) che si travestiva da buffone e si
truccava per far ridere i malati.
Hunter Doherty "Patch"(nome clown che significa
“cerotto/medicazione”) Adams, in effetti, è un medico statunitense, fine, abile teorizzatore ed attivista, della
nuova ed importantissima frontiera della medicina, sintetizzata nello slogan
“curare la persona non la malattia ”, viene generalmente riconosciuto come
l’ideatore della Clownterapia. Ha fondato il Gesundheit Clinic, in cui la gente
può essere curata gratuitamente; per realizzarlo, Patch, sua moglie Linda, suo
fratello Wildman, e altri amici e collaboratori, hanno fatto spettacoli,
conferenze, lavorato come medici, girato il mondo per ottenere fondi.
Ogni anno organizza gruppi di volontari, provenienti da tutto il
mondo, con l'obiettivo di far riscoprire l'umorismo agli ammalati; insegna ad usare
il clown per colpire l’immaginario collettivo, per avere una veste accettabile
da tutti, come grimaldello e simbolo di un rapporto “altro” tra la persona in
difficoltà e colui che in quel momento è deputato ad aiutarla. Un modo per
stemperare il dolore della vita, per renderlo sopportabile e addirittura per
trasformarlo in una ulteriore possibilità: la capacità di scoprire
improvvisamente un aspetto totalmente altro
delle cose, una faccia prima nascosta, e di conseguenza di tramutare il pianto
in riso.
Altro esempio è Miloud Oukili, artista francese, ex fotomodello, che
grazie alla sua passione per il mondo clown è riuscito in Romania, mentre
prestava servizio civile, ad incontrare i ragazzi di strada, abbandonati dalle
famiglie, fuggiti da orfanotrofi disumani, che trovano rifugio nei sotterranei
in cui passano i tubi del riscaldamento della città. Questi ragazzi vivono di
stenti, di furti, di prostituzione e di spaccio. Ha così realizzato Parada, una
Associazione dedicata al loro recupero.
Patch Adams e Miloud Oukili, il 20 aprile 2007 hanno ricevuto in
Italia, la laurea Honoris Causa in Pedagogia dall’Università di Bologna, due straordinarie
persone a cui la Facoltà di Formazione Felsinea ha deciso di dare un
riconoscimento di esperienza pedagogica.
I primi fondatori dell’unità di clownterapia (The Clown Care Unit)
furono nel 1986 Michael Christensen e Paul Binder due clown professionisti del
Big Apple Circus di New York, una organizzazione che invia clowns e artisti in
residenze ed ospedali pediatrici. Il loro scopo era donare il sorriso e portare
la fantasia, il buonumore e la comicità negli ospedali pediatrici. Oggi tale
fondazione ha sviluppato il suo operato nel territorio dello stato di New York.
Possiamo riconoscerli come i primi Clown di professione che hanno originato la
formazione di professionisti rivolti all’assistenza Gelotologica.
In Italia oggi si presentano diverse Associazioni che si occupano di
“formazione in clownterapia”. Fanno affidamento soprattutto sui volontari: sono
infatti molti tra i laici, cioè i non addetti ai lavori in ambito medico, che
offrono qualche ora del proprio tempo per portare pensiero positivo e buonumore
nelle diverse strutture che abbracciano questa filosofia terapeutica. Vengono proposti
percorsi formativi che consentano a tutti gli operatori di utilizzare comicità
e “metafora terapeutica” che permettono di trasformare le emozioni negative in
positive. I volontari vengono impiegati in tutti i versanti del settore socio
assistenziale: target non specificamente pediatrici (adulti, anziani,
diversabilità, persone con disagio psichiatrico) e in differenti contesti
(disagio sociale, scolastico, educativo). Ogni intervento viene personalizzato a
seconda del contesto: comicoterapia passiva (far ridere) o attiva (stimolando
produzioni comico-umoristiche negli interlocutori). Il rapporto diretto, faccia
a faccia permette la realizzazione e il consolidamento di rapporti comunicativi
tra tutti i soggetti interessati: malati, degenti, pazienti, familiari e
personale socio-sanitario.
Con il termine clownterapia si indica generalmente l'applicazione di
un insieme di tecniche derivate dal circo e dal teatro di strada in contesti di
disagio sociale o fisico, quali ospedali, case di riposo, case famiglia,
orfanotrofi, centri diurni, centri di accoglienza ecc. Il dibattito su cosa sia
un Clownterapeuta, su quali siano le sue competenze e quali siano i limiti di
intervento resta ancora aperto. Poiché tale disciplina viene portata avanti
soprattutto in maniera volontaristica e per iniziativa di privati (in Italia
esistono ad oggi decine di associazioni sparse sul territorio ognuna con un
proprio statuto e una propria visione della materia), non è ancora possibile
dare una definizione univoca a tale termine.
Mariacristina Guardenti in arte Cricca de Cricchis
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