Perché le persone più intelligenti nel senso tradizionale del termine
non sono sempre quelle con cui lavoriamo più volentieri o con cui facciamo
amicizia? Perché il rendimento scolastico di bambini con una intelligenza
brillante crolla in maniera drammatica in occasione di difficoltà familiari?
Perché persone assunte sulla base di classici test d'intelligenza si possono
rivelare inadeguate alle esigenze che impone loro il lavoro? Perché un
matrimonio può andare a rotoli anche se il quoziente intellettivo di entrambi i
coniugi è altissimo? E non ci vuole intelligenza per stabilire una serena vita
familiare? Certo, sostiene Daniel Goleman, l'autore di questo libro: solo che
l'intelligenza che governa settori così decisivi dell'esistenza umana non è
l'intelligenza astratta dei soliti test, ma è una complessa miscela in cui
giocano un ruolo predominante fattori come l'autocontrollo, la pervicacia,
l'empatia e l'attenzione agli altri. In breve, è l'"intelligenza
emotiva": quella particolare forma di intelligenza che ha consentito ai
nostri lontani progenitori di sopravvivere in un ambiente ostile e di elaborare
le strategie che sono alla base dell'evoluzione umana, e che può aiutare tutti
noi ad affrontare un mondo sempre più complesso, violento, difficile da decifrare.
L'intelligenza emotiva consente di governare le emozioni e guidarle nelle
direzioni più vantaggiose; è la capacità di capire sentimenti degli altri al di
là delle parole; spinge alla ricerca di benefici duraturi piuttosto che
al soddisfacimento degli appetiti più immediati. E - notizia
confortante - l'intelligenza emotiva si può apprendere e perfezionare:
imparando a riconoscere le emozioni proprie e quelle degli altri. Questo nuovo
linguaggio delle emozioni si potrà così insegnare ai bambini, rimuovendo alla
radice le cause di molti e gravi possibili squilibri dell'età evolutiva. Basta
leggere le esperienze e gli esempi appassionanti raccolti da Goleman per
scoprire che questi obiettivi sono alla portata di tutti noi, e che tutti noi
potremo usare la sua opera come una guida pratica per il nostro comportamento e
le nostre scelte. E chiunque, riflettendo sul libro e sperimentando su di sé le
sue proposte così radicalmente innovative, comprenderà perché
"Intelligenza emotiva" da mesi fa discutere l'America e, ancor prima
della sua uscita, l'Europa e l'Italia. Daniel Goleman, già insegnante di
psicologia a Harvard, è collaboratore scientifico del "New York
Times". I suoi articoli compaiono su giornali di tutto il mondo. Questo è
il suo quarto libro.
OTTOBRE
1995. "Intelligenza emotiva" esce senza nessun battage pubblicitario
dall'editore Bantam in America. Istantaneamente scatena un dibattito nazionale.
La rivista "Time" dedica copertina e servizio centrale
all'"E.Q.", il quoziente dell'intelligenza emotiva. I diritti di
traduzione sono venduti in 20 paesi.
FEBBRAIO
1996. Viene pubblicato da Bloomsbury in Inghilterra (dove vende in poche
settimane 100 mila copie) e subito dopo in Germania da Hanser, entrando nella
classifica dei bestseller. Sui giornali italiani (dalla "Stampa" a
"Repubblica", da "Panorama" a "Salve", da
"Anna" a "Elle") compaiono intanto articoli e inchieste sul
libro dell'intelligenza emotiva: “La risposta più recente, raffinata e
provocante a un quesito antico e mai risolto” - "La Stampa".
“Sicuramente,
il libro dello psicologo americano Daniel Goleman (...) avrà un impatto
notevole sul grande pubblico sia per la serietà dello studioso che per le sue
capacità divulgative” - "la Repubblica".
MAGGIO 1996. Esce anche in Italia "Intelligenza
emotiva”
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