venerdì 3 aprile 2015

Prefazione a " Intelligenza emotiva" a cura di Mariacristina Guardenti


Perché le persone più intelligenti nel senso tradizionale del termine non sono sempre quelle con cui lavoriamo più volentieri o con cui facciamo amicizia? Perché il rendimento scolastico di bambini con una intelligenza brillante crolla in maniera drammatica in occasione di difficoltà familiari? Perché persone assunte sulla base di classici test d'intelligenza si possono rivelare inadeguate alle esigenze che impone loro il lavoro? Perché un matrimonio può andare a rotoli anche se il quoziente intellettivo di entrambi i coniugi è altissimo? E non ci vuole intelligenza per stabilire una serena vita familiare? Certo, sostiene Daniel Goleman, l'autore di questo libro: solo che l'intelligenza che governa settori così decisivi dell'esistenza umana non è l'intelligenza astratta dei soliti test, ma è una complessa miscela in cui giocano un ruolo predominante fattori come l'autocontrollo, la pervicacia, l'empatia e l'attenzione agli altri. In breve, è l'"intelligenza emotiva": quella particolare forma di intelligenza che ha consentito ai nostri lontani progenitori di sopravvivere in un ambiente ostile e di elaborare le strategie che sono alla base dell'evoluzione umana, e che può aiutare tutti noi ad affrontare un mondo sempre più complesso, violento, difficile da decifrare. L'intelligenza emotiva consente di governare le emozioni e guidarle nelle direzioni più vantaggiose; è la capacità di capire sentimenti degli altri al di là delle parole; spinge alla ricerca di benefici duraturi piuttosto che

al soddisfacimento degli appetiti più immediati. E - notizia confortante - l'intelligenza emotiva si può apprendere e perfezionare: imparando a riconoscere le emozioni proprie e quelle degli altri. Questo nuovo linguaggio delle emozioni si potrà così insegnare ai bambini, rimuovendo alla radice le cause di molti e gravi possibili squilibri dell'età evolutiva. Basta leggere le esperienze e gli esempi appassionanti raccolti da Goleman per scoprire che questi obiettivi sono alla portata di tutti noi, e che tutti noi potremo usare la sua opera come una guida pratica per il nostro comportamento e le nostre scelte. E chiunque, riflettendo sul libro e sperimentando su di sé le sue proposte così radicalmente innovative, comprenderà perché "Intelligenza emotiva" da mesi fa discutere l'America e, ancor prima della sua uscita, l'Europa e l'Italia. Daniel Goleman, già insegnante di psicologia a Harvard, è collaboratore scientifico del "New York Times". I suoi articoli compaiono su giornali di tutto il mondo. Questo è il suo quarto libro.

OTTOBRE 1995. "Intelligenza emotiva" esce senza nessun battage pubblicitario dall'editore Bantam in America. Istantaneamente scatena un dibattito nazionale. La rivista "Time" dedica copertina e servizio centrale all'"E.Q.", il quoziente dell'intelligenza emotiva. I diritti di traduzione sono venduti in 20 paesi.

FEBBRAIO 1996. Viene pubblicato da Bloomsbury in Inghilterra (dove vende in poche settimane 100 mila copie) e subito dopo in Germania da Hanser, entrando nella classifica dei bestseller. Sui giornali italiani (dalla "Stampa" a "Repubblica", da "Panorama" a "Salve", da "Anna" a "Elle") compaiono intanto articoli e inchieste sul libro dell'intelligenza emotiva: “La risposta più recente, raffinata e provocante a un quesito antico e mai risolto” - "La Stampa".

“Sicuramente, il libro dello psicologo americano Daniel Goleman (...) avrà un impatto notevole sul grande pubblico sia per la serietà dello studioso che per le sue capacità divulgative” - "la Repubblica".

MAGGIO 1996. Esce anche in Italia "Intelligenza emotiva”

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